Ora molto probabilmente la cosa era vera e durava da anni, ma il dirlo pubblicamente ebbe l’effetto opposto a quello che il disgraziato Folco aveva sperato. L’accusa fu ritenuta calunnia infondata e l’Alta Corte ne fece pretesto per una rivolta di palazzo contro il D’Angiò. La vittoria della vivace e disinibita Melisenda fu totale e ben presto si tornò a vedere il suo sigillo personale sui decret
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