La cattura dei Buoi rossi di Gerione è la dodicesima fatica di Ercole. Il gigante a tre teste, Gerione, rappresenta la triplice natura umana: corpo fisico, emotivo e mentale. Questa fatica di Ercole è nei Pesci, un segno mobile che ha per elemento l'acqua. L'esperienza dei nati sotto il segno dei pesci è prevalentemente intuitiva ed emotiva. Tendono a non essere molto pragmatici. Queste caratteri
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La Lupa Capitolina è fusa in un solo pezzo, con il metodo della “cera persa”: nessuna scultura classica, d’età greco-romana o etrusca, utilizza questo sistema.
Qualcuno dice la Chimera d’Arezzo: «Ma ci sono evidenti tracce di saldatura», obietta la Carruba. Che continua: «La tecnica della monocolata nasce verso l’VIlI secolo, e deriva dalla fusione delle campane». Poi, porta un mucchio d’esempi:
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Malgrado tra le sue vittime figurino intrepidi guerrieri come Menestio ed Euchenore, secondo la tradizione il comportamento di Paride nella guerra di Troia fu tutt’altro che valoroso: oltre ad essere battuto da Menelao in duello, infatti, egli cercò in ogni modo di sottrarsi ai combattimenti, tanto che il fratello Ettore dovette rimproverarlo aspramente alla presenza di Elena per convincerlo a sc
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Ripulire le stalle del re Augia in una sola giornata è l'undicesima fatica di Ercole nell'aquario. L'impresa era ritenuta impossibile. Ercole riesce a ripulire le sporchissime stalle utilizzando il flusso di due fiumi, ma il re non rispetta l'accordo di dividere con lui il bestiame e lo allontana. Le condizioni di sporcizia e abbandono della stalla e del bestiame rappresentano l'umanità lontana
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A Roma, Venere, l’equivalente romano di Afrodite, era anche associata con le rose. Come ha scritto Ovidio nelle “Metamorfosi“, la dea si innamorò di un bellissimo mortale di nome Adone. Quando, durante la caccia, Adone rimase ucciso, Venere pianse e le sue lacrime, cadendo sulla terra, fecero sbocciare delle rose bianche. I Romani credevano che Cupido avesse dotato le rose di spine infatti, seco
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Febe è la dea ispiratrice negli oracoli prima dell’avvento di Apollo. E’ lei che dona il potere all’oracolo di Delfi. Apollo l’attributo di “Febo“, lo prende da lei. Per il suo genetliaco Apollo riceve in regalo l’oracolo da Febe perché attraverso Latona, è suo nipote. Febe è una titanide, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra). Sposata al fratello Ceo, da lui ebbe Asteria e Leto (o Laton
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Lo studio e l'interpertazione di due temi natale di due persone che hanno un legame può fare luce sulla profonda unione e sul cammino che due anime possono percorrere insieme. Per chi vuole avere una visione alchemica della coppia, la sinastria aiuta a mettere in luce i processi di crescita interiore. Lo studio della sinastria di coppia tiene in considerazione molti aspetti dei due temi natale, a
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Nella sua decima ftica Ercole deve uccidere il guardiano dell'Ade, Cerbero. Per farlo deve scendere nel mondo sotterraneo. Nel simbolismo esoterico le tre teste di Cerbero rappresentano il corpo,le emozioni e la mente. Uccidendo Cerbero con le sue tre teste Ercole dimostra di saper padroneggiare tutti gli aspetti dell'essere umano. La sua capacita di navigare nel mondo dell’oscurità e tornare ind
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«Compensando ogni mancanza con un’aggiunta, uguagliò le sorti, affinché ogni razza avesse i mezzi per sopravvivere». Ma nel momento in cui bisogna attribuire doti all’uomo, la «razza mortale» umana, chiamata infine ad apparire alla luce del giorno, non gli resta più niente da distribuire. Chiamato a dargli man forte, Prometeo constata che l’uomo è nudo, disarmato. A questo punto ruba a Efesto e a
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Fin dal principio Iside rivolse un occhio benevolo sul popolo della terra, insegnando alle donne a macinare il grano, a filare il lino, a tessere e ad addomesticare gli uomini a sufficienza per riuscire a vivere con loro. La stessa Dea viveva col proprio fratello Osiride, dio delle acque del Nilo e della vegetazione che spunta dall’inondazione delle sue rive. Una volta raggiunta l’età adulta, Isi
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Una volta che Theia fu cresciuta fino a raggiungere la dimensione di Marte, la sua massa divenne troppo elevata per conservare una posizione stabile in uno dei punti di Lagrange. In base alla teoria, 34 milioni di anni dopo la formazione della Terra (circa 4,5 miliardi di anni fa), Theia colpì il nostro pianeta con un angolo obliquo, distruggendosi e proiettando i suoi frammenti e una porzione si
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Veniamo a considerare i capostipiti e progenitori della ninfa: Gea, la madre terra, autogenerò Ponto, il cui nome vuol dire “flutto”, ed è la personificazione maschile del mare. Ponto non figura in alcuna leggenda specifica e compare solo nelle teogonie e nelle cosmogonie. Ponto si unì alla madre e generò Alia che, a sua volta, si unì a Poseidone, il dio del mare allevato dai Telchini, e gli dett
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Apate (greco Apátē) è la personificazione dell’inganno, probabilmente introdotta nella mitologia greco-romana relativamente tardi. Apate era uno degli spiriti contenuti nel vaso di Pandora ed era figlia di Nyx ed Erebo. Nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli, Era si rivolge a Apate per chiederle in prestito un cinto prodigioso che aveva il potere di rendere credibile qualsiasi menzogna ed indossa
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Nel frattempo il piccolo Zeus era stato portato in una caverna del monte Ida nell’isola di Creta e affidato alle cure della ninfa Amaltea che possedeva una capra che aveva due capretti la quale costituiva l’orgoglio del suo popolo per le superbe corna ricurve all’indietro e per le mammelle ricche di latte, degne di allattare il grande Zeus. Un giorno la capra si spezzò un corno urtando contro un
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Durante lo scontro presso le navi fu particolarmente valoroso, affrontò Deifobo in duello, rimanendo però disarmato e costretto quindi a chiedere aiuto allo zio. Difese quest’ultimo contro Enea, riuscendo persino a sconfiggere Deifobo (che sarà comunque salvato dal fratello Polite), uccidendo Adamante, figlio di Asio, e Arpalione, figlio del re dei Paflagoni. Nell’ambito dei giochi in onore di Pa
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Ponto (Pontos), il cui nome vuol dire “flutto”, è la personificazione maschile del mare. Non figura in alcuna leggenda specifica e compare solo nelle teogonie e nelle cosmogonie. Alcuni testi lo danno come figlio di Gea che si autofecondò: “e il Ponto generò, senza gioia d’amor, ch’è un immane pelago, dove mai non si miete, che gonfia ed infuria” (Esiodo, Teogonia). Da altre fonti apprendiamo che
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Alcune testimonianze aggiungono che Era avesse privato Lamia del sonno, ma Zeus le concesse il privilegio di potersi togliere gli occhi ed appoggiarli dentro un vaso per poter riposare: quando Lamia era priva degli occhi non era pericolosa. Lamia poteva anche trasformarsi in animale e donna bellissima, inoltre poteva presentarsi in numero maggiore di uno (solitamente tre). Le lamie si univano all
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Si tratta di strutture architettoniche, sculture ed edifici che i Greci ed i Romani ritennero essere le più belle e straordinarie opere dell’intera umanità. Sono tutte situate in quello che allora era il mondo conosciuto: Egitto, Grecia, Mesopotamia e Turchia. Vengono anche chiamate le sette meraviglie classiche oppure le sette meraviglie antiche per distinguerle dalle sette meraviglie moderne pr
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L’Idra di Lerna era una creatura serpentina dotata di un incredibile numero di teste, una sola delle quali era immortale. Il suo alito velenoso era talmente potente da uccidere perfino chi si trovasse a passare nelle sue vicinanze mentre lei dormiva. Essa viveva nel lago di Lerna nell’Argolide, da cui prende il nome, fungendo da guardiana a un passaggio verso l’aldilà che si trovava al di sotto d
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Enea piace ai Romani quale capostipite perché gli permette di affondare le radici in una civiltà dal passato fulgido pur distinguendosi dai Greci. Dal mito di Enea ha inizio, fra le molte, anche la narrazione di Tito Livio. In I,1 Livio racconta come Enea ed Antenore fossero, dopo la caduta di Troia, gli unici eroi troiani a non essere perseguitati dai Greci perché all’inizio della guerra si eran
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